Pump up the Parfum

Se vuoi esser una vera pop star e farti ricordare per sempre dai tuoi fan, non puoi non avere il tuo profumo. Le Celeb come Madonna, Lady Gaga, Nicki Minaj si rilanciano con il beauty e il packaging diventa un’arma di seduzione di massa.

Sonia Pedrazzini

Nel mercato dell’immagine globale le fragranze delle “celebrities” sono un fenomeno in crescita. I profumi non sono più unicamente il frutto di appassionata ricerca da parte di storiche maison della bellezza bensì veri e propri oggetti per fare branding o per comunicare marchi quando non addirittura persone, anzi, “celebrities”: pop star, stelle del cinema, modelle e socialite, che creano il loro profumo personale, un oggetto che offrendo emozioni, sensazioni visive e olfattive, rappresenti l’essenza mediatica del loro personaggio.
Soprattutto nel caso delle fragranze delle popstar spesso il packaging è esagerato, persino brutto, tuttavia non è quasi mai banale perché incarna il look, lo stile, il gusto estetico di questo o quel personaggio, una sorta di accessorio-feticcio per la gioia dei fan, da guardare, toccare, odorare.

Per consolidare l’immaginario del pubblico, i profumi delle popstar sono lanciati sul mercato sempre accompagnati da una storia, un video, una canzone. La campagna pubblicitaria è firmata da grandi nomi della creatività internazionale, fotografi e registi cooperano per realizzare un prodotto perfetto sotto tutti i punti di vista; musica, video, grafica, design, moda e naturalmente bellezza, s’intrecciano per dar corpo (packaging) a una icona e in breve il flacone di profumo entra nei circuiti della distribuzione e del marketing virale. Un pezzo di sogno accessibile ma, soprattutto un reale business.
Il matrimonio tra industria dello spettacolo e della bellezza è un’unione interessante e di interesse; entrambe hanno molto da guadagnare, ecco perché di “star-parfumes” in futuro ne vedremo sempre di più.

Una delle prime celeb cui si deve una fragranza è la cantante e attrice Cher che nel 1987 lanciò Uninhibited, un profumo dall’aspetto sontuoso e decadente; Cher fece la presentazione alla stampa in abito stile “Cleopatra” e la foto pubblicitaria la ritraeva come una lasciva Salomè simbolista, una Cher peccatrice alla Franz von Stuck, metafora di un’essenza che si fa imbottigliare ma non trattenere, come enunciava il claim.
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Dopo quella di Cher ci furono Passion e White Diamond di Elizabeth Taylor ritagliati, ovviamente, sull’immagine di una Liz sfarzosa e della sua inesauribile passione per i gioielli. White Diamond ha un flacone molto femminile, prezioso e… brillante;
è stato un successo commerciale clamoroso e, a oggi, rimane uno dei profumi più venduti al mondo, un vero long seller.

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Dagli anni 2000 in poi è tutto un susseguirsi di novità profumiere e di “celeb-creations”: Jennifer Lopez, Britney Spears, David Beckham, Gwen Stefani, Antonio Banderas, Shakira, Bruce Willis, Beyoncè, Mariah Carey, Prince, One Direction, Rihanna, sono solo alcune delle celebrities che hanno avuto a che fare con il mondo delle fragranze.

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Nel 2010, in segno della sua passione per i gatti, la pop singer Katy Perry realizza “Purr” (il nome suonava come “profumo”, “perfetto”, e anche come “Perry”) il flacone, da lei stessa schizzato, è di vetro viola e a forma di amato felino, con occhi di diamante e dettagli di metallo. Per individuare la fragranza giusta erano state catturare e fuse assieme le note distintive degli aromi da lei preferiti, doveva essere la sua personificazione racchiusa in bottiglia. Visto il successo, Kate Perry ci riprova l’anno seguente con “Meow” ancora un profumo-gatto dal nome onomatopeico, la cui boccetta è uguale alla precedente, non più color viola ma di un perlescente rosa pallido. Nel 2013 finalmente la svolta, Kate abbandonata l’icona del gatto (e della gattina) e si rilancia come donna seduttiva e di potere.
La trasformazione è simboleggiata da “Killer Queen“, nuova essenza che prende il nome dal popolarissimo brano dei Queen scritto da Freddie Mercury. «Da quando ho 15 anni – dichiara la cantante – Killer Queen è nel mio vocabolario; il testo di Mercury racconta di una donna come avrei voluto essere io, magnetica, potente, che conquista tutti e finalmente, dopo tanto, mi sento proprio così» e per esprimere questa meravigliosa sensazione, la forma del flacone è un rosso rubino incastonato nell’oro, è il puntale di uno scettro che nella campagna pubblicitaria la regina Katy brandisce con orgoglio.

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Una delle popstar più appariscenti sia nella vita che per il design del suo iconico profumo è la rapper americana Nicki Minaj, che nel 2012 ha lanciato “Pink Friday” per esprimere l’inconfondibile stile della sua voce attraverso un’altra dimensione, quella olfattiva. Il flacone, progettato da Lance McGregor, è incredibilmente kitsch e autoreferenziale, rappresenta il mezzobusto della stessa cantante con la famosa parrucca rosa: impossibile restare indifferenti a tanta abbondanza formale e semantica, al fatale mix tra tecnologia di produzione, scultura e popculture.
Ma proprio per questo il profumo di Nikki possiede qualcosa di magnetico e accattivante.
L’ultimo, Minajesty, è del 2013, quanto a forza iconica non è da meno, il packaging mantiene lo stesso concept, lo statuario mezzo busto della Minaj ma con un nuovo look per la parrucca, il top e il corsetto. Se continua così viene voglia di cominciare una collezione!

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Non si può concludere senza citare i profumi delle popstar più note al mondo, quelle che con Michael Jackson hanno fatto dell’immagine la missione della loro vita (non solo mediale). Madonna e Lady Gaga.
È Truth or Dare la prima fragranza firmata da Madonna e trae ispirazione da una memoria olfattiva, l’odore di gardenia e tuberosa di sua madre. Un profumo che rievoca in lei qualcosa di nostalgico, primitivo e mistico. Con questo progetto Madonna conferma di voler dare di sé un’immagine sempre meno “material girl” e sempre più spirituale (ovviamente nel mix che le è tipico: religione cattolica, ebraismo e cabala, yoga, Opus Dei). Il flacone, disegnato da Fabien Baron, è bianco con logo e tappo d’oro, un tocco di preziosità che ricorda appena l’opulenza di certe chiese.

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Lady Gaga è una sperimentatrice estrema e neppure questa volta si smentisce.
Il suo primo profumo “Fame” (settembre 2012) rappresenta un passo avanti nella ricerca profumeria. Anzitutto la fragranza liquida è di un sorprendente colore nero che, a contatto con la pelle, diventa trasparente; la composizione del bouquet olfattivo, poi, al posto della tradizionale struttura piramidale (note di testa, di cuore e di fondo), utilizza l’innovativa tecnologia “push-pull”, in cui i vari odori interagiscono tra loro per esaltare, nello stesso momento e senza vincoli gerarchici, le caratteristiche di ciascuna nota.
La boccetta è stata disegnata in collaborazione con il fotografo Nick Knight e ha l’aspetto di una pozione magica aliena; il liquido nero del bulbo e il tappo che sembra un arpione d’oro ne fanno un oggetto misterioso e aggressivo. Poco prima del lancio commerciale circolava la voce che la popstar cercasse un profumo all’aroma di sangue e sperma, in seguito avrebbe dichiarato che, nonostante la fragranza fosse basata sulla struttura molecolare di queste sostanze – e in particolare sulla campionatura delle molecole del suo proprio sangue – non avrebbe avuto quell’odore (per fortuna!). Le provocazioni di Lady Gaga non sono mai gratuite comunque, e grazie anche al poderoso lancio commerciale e alla campagna pubblicitaria girata da Steven Klein, in una sola settimana “Fame” ha venduto 6 milioni di confezioni, diventando uno dei profumi più venduti al mondo nel giro di soli sette giorni.

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