Cristina Simen ed Emanuela Sauve sono due decoratrici d’interni che dopo vari viaggi in Africa, contagiate da tanta bellezza, hanno voluto condividere la loro passione proponendo una collezione di oggetti e accessori decorati con motivi africani. Tra gli altri, anche flaconi, bottiglie, tetrabrick, confezioni varie che, anziché finire nella spazzatura… Una contaminazione che ci piace molto.
Cristina e Emanuela, vivono e lavorano tra Roma e Milano; la loro formazione professionale è quella tradizionale (finti marmi, finti legni, trompe l’oeil e tutto quello che riguarda la decorazione classica) appresa presso il prestigioso Institut Supérieur de Peinture Van der Kelen a Bruxelles.
Lì si sono conosciute e da una decina di anni collaborano in totale sintonia sviluppando idee e progetti e osando sperimentare anche su territori meno ortodossi. Come loro stesse ammettono l’ispirazione può nascere in qualunque momento e da qualunque contesto… una parete sbrecciata, un taglio di luce, un ferro arrugginito oppure, come in questo caso, da un viaggio, per esempio in Africa.
I colori, i disegni, le stoffe WAX – stampate con una speciale tecnica a cera – il fantasioso modo di riciclare oggetti poveri e destinati a esser buttati via, ha messo subito in moto il processo creativo che le ha spinte a ideare la collezione chiamata, appunto, AFRICA.
Subito sono stati dipinti set per la tavola, sottopiatti, sottobicchieri e centrotavola decorati come le stoffe africane che le avevano tanto affascinate; e poi tavolini/vassoi, piatti, borsette in legno leggero.
Infine, la serie dei vasi ricavati da imballaggi di vario tipo: contenitori di plastica per detersivi o cartoni del latte, scelti con attenzione e poi decorati e verniciati. Un nuovo vestito, semplice eppure di grande impatto, per impreziosire e dare una seconda vita a quello che solitamente buttiamo con troppa fretta nella spazzatura.
La prossima volta, pensateci bene, l’abito fa il monaco. Anche per il packaging.