Agli italiani piacciono “speciali”

Tempi duri per gli alimenti normali e tradizionali: oggi gli italiani preferiscono infatti quelli “speciali”, meglio se “free from” e “rich-in”, ovvero quelli che si dichiarano in etichetta privi o ricchi di particolari componenti. Lo conferma la seconda edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy che, dall’analisi delle informazioni presenti sulle etichette di oltre 46.600 prodotti alimentari di largo consumo, rivela che i mondi del “free from” e del “rich-in”, apparentemente agli antipodi, sono i fenomeni dello scenario alimentare italiano che hanno riscosso più successo.
Una polarizzazione delle scelte d’acquisto che sta allargandosi a tutte le categorie del food e che sta mutando l’approccio degli italiani alla spesa. Tanto che il mondo del “cibo senza” è diventato il più rappresentativo del largo consumo italiano in termini di giro d’affari: nell’anno terminante a giugno 2017, ha generato oltre 6,5 miliardi di euro di vendite in supermercati e ipermercati, mettendo a segno una crescita del 3,1%. Cresce dunque il trend di vendita dei prodotti “senza olio di palma” (+17,6%), ma l’ultima moda sono i prodotti “senza sale” o “a ridotto contenuto di sale” (+7,2%). Vendite in calo, invece, per i cibi “senza conservanti”, che restano comunque i più venduti. In parallelo, crescono le vendite dei prodotti “rich-in” (+7,8%), che registrano un fatturato di oltre 2,2 miliardi di euro. I più amati? Quelli integrali e quelli ricchi di calcio, con i trend di crescita tra i più brillanti di tutto il largo consumo (rispettivamente +14,2% e +10,1%).
(Fonte: osservatorioimmagino.it)

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