Numero 1/2006



Impackt è candidato
al Premio Nazionale d’Eccellenza Profeti
in Patria 2005, che si svolge sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e che intende testimoniare la memoria storica della creatività produttiva, come valore aggiunto del made in Italy.



user instructions
Risikopackaging
S.Pedrazzini,
M. Senaldi


shopping bag
Una Questione di Affidabilità
Sonia Pedrazzini

psycopackaging
Ostaggi dell’Angoscia
Marco Senaldi

identi-kit
4mula: l’Ordine Naturale delle Cose
Francalma Nieddu

tools
Il Cavallo di Troia
Francalma Nieddu

identi-kit
Custodire l’Igiene
Giada Tinelli

shopping bag
L’invisibile Sicurezza del Pack
Maria Gallo

identi-kit
Design Group Italia
Sonia Pedrazzini

design box
Il Design del Rischio
Sonia Pedrazzini

new!
Graphic Design Day 2.0

design box
Packaging sperimentale
S.P.

identi-kit
Tra Pericolo e Incertezza
Marco Senaldi

school box
Pack Design allo IED
Naba


tools
La Sicurezza in un Pezzo di Carta
Giada Tinelli

box-office
Paul, Mick e gli Altri
Gabriele Ilarietti

show box
Il Gene Mancante
Emergency (G. Tinelli)
Embankment (M. Senaldi)
Drive


shopping bag
Un Anno di Tredici Mesi
Il Tubo che Svetta
Nessun Compromesso


book box



Hanno detto di noi…
Impackt, competente e ironica
bibbia del settore …
(D-Casa la Repubblica delle donne, ottobre 2005)

In copertina
Front cover
Janneke Schönenbach,
Fliegende Spritze, 2003




 
guida turistica attraverso
i panorami reali e mentali del packaging
tourist guide to the real
and spiritual landscapes
of packaging


user instructions



Risikopackaging
Sonia Pedrazzini, Marco Senaldi

Consumatori e produttori chiedono al packaging sempre di più.
Gli imballaggi devono essere sicuri, resistenti, affidabili; devono proteggere, isolare, custodire, devono garantire il loro contenuto, dare fiducia, essere - all’occorrenza - asettici. Inoltre devono essere ergonomici, da utilizzarsi in modo intuitivo. Etichette, istruzioni per l’uso, informazioni di servizio essere leggibili, comprensibili, essenziali.
È indiscutibile che a livello tecnico si sono fatti passi importanti in questa direzione. Tuttavia occorre in generale una certa cautela perché appare sempre più spesso evidente che insistere all’eccesso sull’idea di “protezione”, può essere un atteggiamento che finisce per ottenere il contrario di ciò che si proponeva. Proprio nell’epoca del controllo, del dominio tecnico e della garanzia assoluta, può accadere a volte che l’incontrollabile, l’ingovernabile e il minaccioso si facciano vivi con virulenza tanto più inaspettata quanto più apparentemente esorcizzata. È certo difficile prevedere, nel campo delle merci e dell’imballaggio, e più in generale nell’alveo dei comportamenti sociali, quale strada si dovrà seguire per far fronte a un mondo pervaso dall’angoscia ricorrente del contagio, della pandemia, della contaminazione, del possibile avvelenamento alimentare, e via dicendo. Si può però ipotizzare che affidare alla sottile barriera del packaging l’intero compito di presidiare la nostra salute o la nostra incolumità, sarebbe solo un altro modo (sbagliato) di demandare alla tecnica quelle responsabilità sociali che ingenuamente pensiamo di non dover più assumere. Il punto è invece esattamente questo: come mette in luce Umberto Galimberti nell’intervista che qui proponiamo, ciò che si tratta di fare è ricontestualizzare i sempre più raffinati mezzi tecnologici di cui disponiamo all’interno di una società dal volto umano, che sia ancora capace di fare un passo indietro e di considerare le cose per quello che sono - oggetti da usare, e non cose che ci usano.
Questo numero di Impackt tenta di sondare il rapporto fra packaging e società del rischio attraverso i concetti correlati di sicurezza/insicurezza, affidabilità/pericolo, entro i cui poli opposti si muove la nostra vita quotidiana.
Per dipanare questa difficile dialettica abbiamo chiesto il parere sia di chi il packaging lo realizza e lo produce, come Lameplast o Superfos, sia di chi lo progetta e lo sviluppa creativamente, come l’agenzia Design Group Italia o i designer che hanno partecipato alla grande mostra del MoMA: SAFE. Design takes on risks, che proprio di questi temi parlava, o come, infine di quegli artisti, tra cui Hadrian Pigott, Antonio Riello e Franco Angeloni, che riescono a tematizzare l’ambiguo rapporto tra protezione e minaccia.



Risikopackaging
Sonia Pedrazzini, Marco Senaldi

WConsumers and producers are continuously demanding more from packaging.
Packaging should be safe, sturdy, reliable; it has to protect, insulate, contain, it has to guarantee its contents, engender faith, be - if needed - aseptic. As well as that it has to be ergonomic, intuitively usable. Labels, user instructions, service information have to be legible, comprehensible, essential.
Undoubtedly at a technical level important steps have been made in this direction.
All they same one should generally be cautious because it seems evermore often evident that insisting on the idea of “protection”, can be an approach that ends up by obtaining the opposite of what was aimed at. Indeed at times in the very era of controls, of technical domination and total guarantees, the uncontrollable, the threatening may occur with a virulence as unexpected as it is apparently exorcised. And indeed in the field of goods and packaging and more general in the channels of social behaviour, it is not easy to divine the approach needed to tackle a world pervaded by the ongoing anguish of contagion, pandemia, contamination, of possible food poisoning and so on and so forth. One can though be of the idea that to entrust the entire task of presiding over our health or our safety to a thin packaging barrier would only be another (erroneous) way of passing on to technology those social responsibilities we deem we no longer need to take on. This is indeed the point: as Umberto Galimberti highlights in the interview published below, what is needed is to recontextualise the evermore refined technological means that we have at our disposal, this within a society that is still human enough to be capable of taking a step back and considering things for what they are - objects to be used, and not things that use us.
This issue of Impackt wishes to sound out the relationship between packaging and the risk society through the correlated concepts of safety/insecurity, reliability/danger, opposite poles within which our daily life runs.
To solve this difficult dialectic we have asked the opinion of those that devise and produce packaging, such as Lameplast or Superfos, as well as those who design it and that deal with creative development of the same like the agency Design Group Italia, or the designers that took part at the huge MoMA show: SAFE. Design takes on risks, that covered these very themes; or lastly of those artists, among whom Hadrian Pigott, Antonio Riello and Franco Angeloni, who have managed to thematize the ambiguous relationship between protection and threat.




Impackt has been entered for the
finals for the National Excellence
Award for “Home Country Prophets”, to be held under the
High Patronage of
the President of the Italian Republic and that whishes to highlight the timehonoured history of creativity
in production as an added value
of Italian products.



user instructions
Risikopackaging
S. Pedrazzini,
M. Senaldi


shopping bag
A Question of Reliability
Sonia Pedrazzini

psycopackaging
Hostages of Anxiety
Marco Senaldi

identi-kit
4mula: the Natural Order of Things
Francalma Nieddu

tools
The Troyan Horse
Francalma Nieddu

identi-kit
A Case of Hygiene
Giada Tinelli

shopping bag
The Invisible Safety
of the Pack
Maria Gallo

identi-kit
Design Group Italia
Sonia Pedrazzini

design box
Risk Design
Sonia Pedrazzini

new!
Graphic Design
Day 2.0

design box
Experimental Packaging
S.P.

identi-kit
Between Danger
and Uncertainty
Marco Senaldi

school box
Pack Design at IED
Naba

tools
Security in a Piece
of Paper

Giada Tinelli

box-office
The Navigators
Gabriele Illarietti

show box
The Missing Gene
Emergency (G. Tinelli)
Embankment (M. Senaldi)
Drive

shopping bag
A Year of 13 Months
Without any Compromise
Lofty Tubes


book box




Cover
Janneke Schönenbach,
Fliegende Spritze, 2003