colophon
Numero 2/2005



user instructions
Packaging Ecoetico
S.Pedrazzini,
M. Senaldi


identi-kit
La Regina dei Rifiuti
Federica Bianconi

design box
Eco design for kids

container
Homeless sweet Homeless
Marco Senaldi

shopping bag
Il packaging con l'Anima
Sonia Pedrazzini

shopping bag
La Gea-Politica del Packaging
Maria Gallo

warning!
Anche se tante cose un senso non ce l'ha
Paolo Deganello

identi-kit
Restart
Michele Calzavara

shopping bag
Cooperare per un Ambiente Migliore
Sonia Pedrazzini

identi-kit
Cartoni animati
Giada Tinelli

school box
Isiarelier a Firenze
Francesca Bianchi, Paolo Deganello

shopping bag
Chiudere il cerchio
Francalma Nieddu

warning!
La contraddizione del packaging
Antonio Caronia

identi-kit
Ben dall'A alla Z
Giada Tinelli

tools
Sogni di cartone
Gabriele Ilarietti

book box



Le nostre copertine
Front cover
Millions, Danny Boyle, 2004
Courtesy Medusa Film

Back cover
Enrica Borghi, particolare


 
guida turistica attraverso
i panorami reali e mentali del packaging
tourist guide to the real
and spiritual landscapes
of packaging


user instructions



Packaging Ecoetico
Sonia Pedrazzini, Marco Senaldi

Possiamo anche continuare a pensare al packaging solo in termini di imballaggio, di confezione, di involucro, o anche di comunicazione, di pubblicità, di design - ma l’evidenza resta comunque sotto i nostri occhi. L’evidenza è che più packaging si produce, più migliora la nostra relazione con le merci, ma anche, paradossalmente, peggiora il nostro rapporto con l’ambiente e con la nostra vita, perché ci saranno ancora più rifiuti che presto o tardi andranno in un modo o nell’altro smaltiti. Oggi questa realtà inevitabile non può più essere ignorata. Anche soltanto ripensando alla propria esperienza personale, è patrimonio di molti non più giovanissimi il ricordo delle piccole pattumiere domestiche di una volta, dentro le quali finivano qualche buccia di patata, la confezione della merenda, una lampadina rotta e al massimo un po’ di polvere spazzata dal pavimento. Tutto il resto, anche il sacchetto di carta del pane o la scatola di cartone, veniva in un modo o nell’altro recuperato, anche per l’atavica paura di “buttar via” ciò che sarebbe potuto “tornar utile”, che dominava ancora la nostra società ben oltre i periodi di magra del dopoguerra. Oggi, dopo decenni di esperimenti industriali e sociali, dopo campagne per la raccolta differenziata, il riciclo intelligente e il riuso creativo, dobbiamo prendere atto del fatto che il problema dei rifiuti è ben lungi dall’essere pienamente risolto, ma occorre anche rendersi conto che non si risolverà senza una presa di coscienza globale intorno al sistema dei consumi e alle sue pratiche. Ecco quindi che il packaging ci sta ponendo di fronte anche all’aspetto etico della sua produzione, in quanto coinvolge in maniera diretta o indiretta lo sfruttamento di risorse umane e naturali, e del suo utilizzo, in quanto ha un impatto diretto sul nostro ambiente. Questo numero di Impackt, senza avere la pretesa di dire una parola definitiva intorno a questioni ancora aperte e di enorme portata sociale, culturale e industriale, tenta di sondare il rapporto fra packaging e inquinamento/ riciclo/ sostenibilità ambientale/ uso creativo dello scarto. In mezzo a questo complesso “passaggio a Nord Ovest” abbiamo chiesto un autorevole parere a chi si occupa di questi problemi: dal punto di vista del progetto a Paolo Deganello e da quello teorico ad Antonio Caronia, ma anche a chi, come numerosi artisti di diverse generazioni, Erica Borghi o Ben Vautier, ha fatto dell’abilità di riutilizzare l’involucro scartato una poetica. Senza dimenticare chi, in prima persona , si è posto il problema di un packaging etico e sostenibile, come le aziende che abbiamo intervistato: il gigante della distribuzione italiana Coopitalia e la marchigiana Boxmarche. Per finire con un’inchiesta sulla posizione dei Consorzi che, in Italia, gestiscono raccolta e riciclo di imballaggi, siano essi di vetro, di acciaio, di plastica, di carta, di alluminio o di legno.



Ecoethic Packaging
Sonia Pedrazzini, Marco Senaldi

We could just carry on thinking of packaging in terms of what it is, for packing, wrapping, or as a means of communication, publicity, design - yet the facts continue to stare us in the face. The fact is, the more packaging we produce, the better we relate to the products, but also, paradoxically, the worse we relate to the environment and to our way of life, because there will always be more waste that, sooner or later, in one way or another, will have to be disposed of.
Nowadays, this inevitable reality can no longer be ignored.
Even just thinking about our personal experience, the elder of us may well recollect those little domestic trash cans of times past, where we put the occasional potato peelings, sweet wrapper, broken light-bulb and, at the very most, the dust swept off the floor. Everything else, even the brown paper bag in which the bread was kept or the cardboard box, was, in one way or another, kept and recycled, even out of that atavistic fear of “throwing away” something that could be “useful”, a fear that prevailed in society well after the lean times of the post second world war. Currently, after decades of industrial and social experiments, after campaigns for segregated waste collection, intelligent recycling and creative re-using, we must recognize that the problem posed by waste is far from being fully solved, but we should also recognize that it won’t ever be solved unless there is global consciousness of the consumption system and its practices. Packaging production therefore shows us an ethical side, insofar as it directly or indirectly involves the exploitation of human and natural resources, and insofar as it has a direct impact upon our environment.
This edition of Impackt, without pretending to say anything definite about these questions, which are still very much open and of enormous social, cultural and industrial bearing, attempts to investigate the connection between packaging and pollution/recycling/environmental sustainability/creative use of waste. At the middle of this complex “journey to the North West” we sought the authoritative opinion of those who deal with these problems: Paolo Deganello, with the point of view of the project, and Antonio Caronia, with the theoretical point of view; and those who, like a great many artists of different generations, such as Erica Borghi or Ben Vautier, have made their ability to reuse waste packaging into an art form. We didn’t forget those who have personally addressed the problem of an ethical and sustainable form of packaging, like the concerns we interviewed: the Italian distribution giant Coopitalia and Boxmarche of Le Marche. We ended with an enquiry into the position of the Consortiums, who, in Italy, manage the recovery and recycling of glass, of steel, plastic, paper, aluminium and wood packaging.




user instructions
Ecoethic Packaging
S. Pedrazzini,
M. Senaldi


identi-kit
The Queen of Waste
Federica Bianconi

design box
Eco design for kids

container
Homeless Sweet Homeless
Marco Senaldi

shopping bag
Packaging with Soul
Sonia Pedrazzini

shopping bag
The Gea-Politics of Packaging
Maria Gallo

warning!
Even if many things ain’t got no meaning…
Paolo Deganello

identi-kit
Restart
Michele Calzavara

shopping bag
Cooperation for a Better Environment
Sonia Pedrazzini

identi-kit
Cartoons
Giada Tinelli

school box
Isiatelier in Florence
Francesca Bianchi, Paolo Deganello

shopping bag
Close the Circle
Francalma Nieddu

warning!
The contradiction of packaging
Antonio Caronia

identi-kit
Ben from A to Z
Giada Tinelli

tools
Cardboard dreams...
Gabriele Ilarietti

book box




Our covers
Front cover

Millions, Danny Boyle, 2004
Courtesy Medusa Film

Back cover
Enrica Borghi