colophon
Numero 2/2006



user instructions
Delicious Packaging
S.Pedrazzini,
M. Senaldi


identi-kit
Come un Sottile Filo
di Seta

Sonia Pedrazzini

tools
Visioni
Luciana Guidotti

shopping bag
Belli da Mangiare
Sonia Pedrazzini, Erica Ghisalberti

tools
Il Gusto del Design
Francalma Nieddu

design box
Dal packaging al Design

shopping bag
Il Tocco di Re Mida

tools
Haptic

shopping bag
Vini d'Italia
Mario Gallo

school box
Elisava, Barcellona

tools
Something Sweet
Giada Tinelli

shopping bag
Smart-Travelling: Delizie dal Mondo
Francalma Nieddu

identi-kit
Il visionario virtuoso
Marco Senaldi

design box
Le Mozzarelle e il Design
Federico Casotto

tools
Cartoni di Lusso

tools
Il Nèttare degli Dèi
Marco Senaldi

shopping bag
Competenze di Lusso

new!
Reading (Design) Islands

tools
L'arrivo della Cassetta delle Api
Sylvia Plath

design box
Progetti per un Olio Unico
Alice Forasassi

box-office
La Fabbrica del Cioccolato
Gabriele Illarietti

book box



Hanno detto di noi…
Impackt, competente e ironica
bibbia del settore …
(D-Casa la Repubblica delle donne, ottobre 2005)

In copertina
Front cover
Leonardo Pivi, particolare dell’opera Un secolo Dolce, 2005.
Micromosaico policromo in oro antico bizantino, porcellana, ceramiche, gres e pietre. Intervento su libro. Collezione Fabbri.

Back cover
COMA (Cornelia Blatter, Marcel Hermans), Describe something sweet, 1998
Scatola di zollette di zucchero incartate singolarmente.



 
guida turistica attraverso
i panorami reali e mentali
del packaging
tourist guide to the real
and spiritual landscapes
of packaging


user instructions



Delicious Packaging
Sonia Pedrazzini, Marco Senaldi

Come ci si può difendere dall’assedio della seduzione consumista, in quell’enorme centro commerciale saturo di iperscelte in cui taluni vorrebbero trasformare il mondo?
Forse si può, paradossalmente, facendo il nostro dovere di consumatori il meglio possibile.
Il meglio possibile vorrebbe dire con scienza e coscienza, sforzandoci di operare scelte sensate, ma anche imprevedibili. Già, perché solo con qualche inattesa bizzarria possiamo sperare di dare un po’ di filo da torcere ai vari marketing manager, per sfuggire alle affilatissime grinfie dei loro sistemi di “fidelizzazione del consumatore”, di “targhettizzazione del mercato” e compagnia bella.
Ora, la delizia è una di queste sane follie. In un mondo dove anche lo svago deve venire finalizzato a qualcosa, e persino il benessere diventa più che altro un modo per abbattere i costi sociali, la delizia fine a se stessa è perfettamente inutile, e ciò che è rivestito dal suo lieve tocco rischia di apparire una minaccia allo status quo che vuole governare sia il modo in cui ci divertiamo quanto i nostri gusti, di qualunque genere essi siano. Se l’idea medievale del “giardino delle delizie”, come luogo di piaceri proibiti, conteneva l’utopia di una radicale sovversione sociale - tuttavia l’idea di poter recuperare, anche nei prodotti offerti dal mercato odierno, un po’ di quell’antico “piacere” è tutt’altro che priva di senso. Vi sono merci, prodotti, persino opere d’arte che recuperano proprio questa passione del raffinato, dell’esclusivo, o anche semplicemente del “piacevolmente inatteso” che sono sinonimi del delizioso. Occorre però, saper scegliere e, per farlo, recuperare l’uso di quei sensi semi-anestetizzati quali olfatto, gusto, tatto, che completano la vita e non la riducono ad una schiavitù da immagini sgargianti e chiassose quanto insapori, inodori e intangibili. Questo numero è dunque dedicato a un nuovo sentire, di cui il diaframma tanto importante del packaging può farsi latore e messaggero quanto mai prezioso: specialmente in settori come quello dell’enologia, della gastronomia e del food in generale. Lo dimostrano le particolari bottiglie e le innovative etichette di alcuni vini prestigiosi; o la sempre più diffusa tendenza ad associare ai prodotti di bellezza - rossetti, creme e quant’altro - elementi, anzi ingredienti, “golosi” e saporiti per far confluire due piaceri in uno solo; o l’abilità della designer Daliah Giacoma Sottile nel recuperare il gusto della calligrafia per ornare il packaging di un alimento biologico; o ancora, l’accurata selezione delle più particolari specialità europee (non solo gastronomiche) ad opera di un trendissimo negozio berlinese; o le tante interpretazioni per esprimere “qualcosa di dolce” trascritte sulla carta che avvolge le 120 zollette di zucchero proposte dai COMA; o infine, la maestria di un artista eclettico come Leonardo Pivi nel trasformare l’icona di un famoso cioccolatino in un piccolo, delizioso mosaico.



Delicious Packaging
Sonia Pedrazzini, Marco Senaldi

How can we defend ourselves from the bombardment of tantalising goods in that enormous shopping mall crammed with millions of products into which some people would like to see the world transformed?
Perhaps we can do it paradoxically by performing our duty as consumers to the best of our abilities.
To the best of our abilities means being scientific and conscientious, forcing ourselves to make sensible, but mercurial, choices. Yes, because it is only by acting with a measure of unpredictable eccentricity that we can hope to give various marketing managers a run for their money in order to escape from the fiendish clutches of their systems of “consumer loyalty”, “market targeting” and so on.
Now delight is one of these lunacies.
In a world where even leisure time has to have some purpose and wellbeing is principally a way of lowering social costs, delight as an end in itself is perfectly futile and anything that faintly smacks of it risks being seen as a threat to the status quo that desires to govern both the way in which we amuse ourselves and our tastes, whatever their nature may be. While the medieval idea of the “garden of delights”, a place of illicit pleasures, contained the utopia of a radical overthrow of society - the idea of being able to find a small measure of that ancient pleasure in products offered by today’s market is not at all silly. There are consumer goods, products and even works of art which revive this passion for sophistication, exclusivity or even simply the “pleasure of the unexpected” which is synonymous with delight. It is necessary however to know how to choose and in order to do that we must reactivate those semi- anaesthetised senses such as smell, taste, touch which make life more complete and not merely a slave to lurid and brash images which are tasteless, odourless and intangible. This issue is therefore dedicated to a new way of perceiving in which the all important film of packaging may become a most precious bearer and messenger, especially in sectors such as wines, gastronomy and food in general. This is seen in the unusual bottles and innovative labels of some prestigious wines or the increasingly widespread trend of associating beauty products - lipsticks, creams and so on - with gluttonously “yummy”, tasty ingredients, doubling the pleasure. Or the skill of designer Daliah Giacoma Sottile in reviving the art of calligraphy in order to decorate the packaging of organic foods or an extremely trendy Berlin store’s careful selection of the most unusual (not just gastronomic) European specialities or the many ways to describe “something sweet” printed on the paper wrapping of COMA’s 120 sugar cubes or the mastery of an eclectic artist of the likes of Leonardo Pivi in transforming the icon of a famous chocolate into a small, delicious mosaic.




user instructions
Delicious Packaging
S. Pedrazzini,
M. Senaldi


identi-kit
Like a Subtle Thread of Silk
Sonia Pedrazzini

tools
Overview
Luciana Guidotti

shopping bag
Lovely Enough to Eat
Sonia Pedrazzini, Erica Ghisalberti

tools
The Flavour od Design
Francalma Nieddu

design box
From Packaging to Design

shopping bag
King’s Mida Touch

tools
Haptic

shopping bag
Wines of Italy
Maria Gallo

school box
Elisava, Barcelona

tools
Something Sweet
Giada Tinelli

shopping bag
Smart-Travelling: Delights from
the World
Francalma Nieddu

identi-kit
The Virtuous Visionary
Marco Senaldi

design box
Mozzarellas and Design
Federico Casotto

tools
Luxury Cartons

tools
The Nectar of Gods
Marco Senaldi

shopping bag
Luxury Skills

new!
Reading (Design) Islands

tools
The Arrival of
the Bee Box
Sylvia Plath

design box
Design Projects
for a “Unique Oil

box-office
The Chocolate Factory
Gabriele Illarietti

book box




Our covers

Front cover

Leonardo Pivi, particular
of the work Un secolo
Dolce, 2005.
Polychrome micromosaic, Byzantine ancient gold,
porcelain, ceramics, gres
and stones. Intervention
on a book.
Fabbri Collection

Back cover
COMA (Cornelia Blatter, Marcel Hermans), Describe something sweet, 1998 Box with 120 individually wrapped
sugar cubes