by Stefano Lavorini
Riuscite a immaginare un mondo senza imballaggi?
Acqua senza bottiglie, patatine senza sacchetti, pelati senza lattine, affettati senza vaschette, medicine senza blister… E ancora, un prodotto senza data di scadenza o senza informazioni sugli ingredienti e sul produttore?
Siamo talmente legati alle nostre abitudini di acquisto che non ce ne accorgiamo nemmeno. Eppure il packaging è protagonista e specchio della nostre scelte di vita e di consumo, strumento insostituibile per rendere disponibili nel tempo e nello spazio i prodotti di cui abbiamo bisogno per vivere in modo confortevole la quotidianità.
«Il packaging è, insomma, uno degli elementi che scandiscono il “folklore” dell’uomo postindustriale, da prodotto tecnico e disciplina specialistica per pochi, è divenuto il modo con cui ci relazioniamo con le merci, con il consumo, col mondo», scrivevamo nel 2002 sul primo numero di Impackt, Contenitori e Contenuti.
Frutto di un processo complesso, del coinvolgimento di numerosi soggetti, dell’incrocio di diversi saperi – dai produttori agli utilizzatori, dai designer agli uomini di marketing – l’industria dell’imballaggio sembra però tutt’ora mancare di identità.
E così, oggi, Impackt si propone di dare profilo e visibilità a un settore articolato e variegato, di cui sfuggono spesso contorni e valore; di fare da guida alla scoperta di questo grande mondo che, nel 2017, ha fatturato in Italia circa 32.5 miliardi di Euro.
Con questo obiettivo, quindi, Impackt ha accompagnato i lettori, su carta e sul web, da settembre 2017 a maggio 2018, quando a fine mese si è svolta IPACK-Mat, la nuova sezione espositiva di IPACK-IMA 2018, interamente dedicata a soluzioni innovative in fatto di materie prime, componenti e imballaggi ad alto valore aggiunto.
E ora si cambia di nuovo…
Perché non si può rinunciare a sperare. A sperare che il packaging ci restituisca un’immagine virtuosa di noi stessi, permettendoci, come cittadini, di fare scelte consapevoli di acquisto e consumo.
Impackt 2002-2009
PROFILE
Impackt Contenitori e Contenuti è stata la prima rivista su carta a parlare del packaging come strumento per comprendere e spiegare la contemporaneità attraverso i contributi teorici e iconografici di intellettuali, designer, artisti, ma anche manager, imprenditori, produttori.
Fondata nel 2002 grazie alla passione di Stefano Lavorini e Luciana Guidotti (Edizioni Dativo Srl) che hanno creduto nella proposta visionaria di Sonia Pedrazzini e Marco Senaldi, Impackt è stata pubblicata semestralmente in Italiano e Inglese fino al 2009, quando a causa della crisi economica, ha dovuto interrompere le uscite.
Nel 2013, per continuare a valorizzare lo sforzo fatto, per essere al passo con i tempi e dare ancora energia alle idee senza smettere di offrire una visione alternativa all’affascinante e contraddittorio mondo del packaging, Impack è risorta in versione elettronica.
Per chi inoltre volesse leggere o ritrovare tutti gli articoli della versione cartacea, è consultabile l’archivio digitale a piè pagina…
Perché Impackt
Ormai il packaging rientra a pieno titolo nel nostro panorama culturale invadendo e caratterizzando molti aspetti della vita quotidiana e assumendo nuovi sensi e significati.
Il packaging è, insomma, uno degli elementi che scandiscono il “folklore” dell’uomo postindustriale, da prodotto tecnico e disciplina specialistica per pochi, è divenuto il modo con cui ci relazioniamo con le merci, con il consumo, col mondo.
Impackt Contenitori e Contenuti è una “guida turistica” ai paesaggi reali e mentali del packaging.
PEOPLE
Sonia Pedrazzini è una designer con il DNA mediterraneo, è cresciuta a Capri – l’antica “Isola delle Sirene”- e dopo gli studi classici si è laureata in Disegno Industriale all’ISIA di Roma. E’ stata consulente per l’agenzia Dieter Bakic Design a Monaco di Baviera dove si è specializzata in packaging per il settore cosmetico e nel 1996, tornata in Italia, ha aperto lo studio a Piacenza.
Oltre a realizzare prodotti per il mercato, sviluppa progetti più sperimentali, al confine tra arte, design e comunicazione. Ha pubblicato articoli su riviste quali Artribune, Ottagono, Interni, Case da Abitare. Ha tenuto lectures e workshop presso varie accademie e università e ha coordinato il primo Master in Packaging Design per lo IED (Istituto Europeo di design) di Milano
Si occupa a livello teorico e applicativo degli aspetti culturali e pop della società contemporanea.
Ha realizzato e prodotto Le Morandine, una serie di candele ispirate alle nature morte di Giorgio Morandi, un progetto in cui design, arte e packaging trovano il loro felice punto di unione.
Marco Senaldi, critico e teorico d’arte contemporanea, ha insegnato all’Accademia di belle Arti Carrara di Bergamo, allo IULM, allo IED, a Domus Academy, e attualmente ha la cattedra di Arte Contemporanea e Media all’Università IULM di Milano. Con S. Pedrazzini ha curato la mostra Permesso di soggiorno. Il design senza fissa dimora, Galleria Delle Piane, 2002; e inoltre ha curato Cover Theory – L’arte contemporanea come reinterpretazione, Officina della Luce, Piacenza (catalogo Scheiwiller, 2003); Suburbia – Periferie nel territorio nella mente nella comunicazione (con M. Paderni), Musei Civici di Reggio Emilia (2004); Interessi Zero (con P.L. Sacco), Galleria Civica di Trento (2005); Il marmo e la Celluloide – Arte contemporanea e visioni cinematografiche, Villa La Versiliana, Pietrasanta (catalogo Silvana editoriale, 2006). Ha pubblicato fra l’altro Enjoy! Il godimento estetico, Meltemi, 2003 (2° ed. 2006); Doppio sguardo. Cinema e arte contemporanea, Bompiani, 2008; Arte e Televisione. Da Andy Warhol a Grande Fratello, Postmediabooks, 2009; Definitively Unfinished. Filosofia dell’arte contemporanea, Guerini, 2012. Dal 1994 al 2000 ha lavorato come autore televisivo a programmi culturali di Canale 5 e RAI TRE. Sui saggi e articoli sono apparsi su Flash Art, il manifesto, Corriere della Sera, D-donna – la Repubblica, Interni; ha una rubrica fissa sul mensile Arttribune.
Impackt è stata possibile anche grazie alla preziosa collaborazione di
Erica Ghisalberti
Enzo DeRosa per Studio Grafico Page
Luca Aragone
Giada Tinelli
Edizioni Dativo Srl (Milano) è una casa editrice indipendente.
Nasce per iniziativa di un giornalista, Stefano Lavorini che – sostenuto dalla conoscenza degli aspetti industriali e produttivi del settore imballaggio, dei suoi protagonisti e delle sue dinamiche – si è fatto editore per dare concretezza a un preciso progetto di comunicazione.
Attraverso le pubblicazioni ItaliaImballaggio, Impackt, nonché PackBook e il webmagazine PackMedia, Edizioni Dativo ha dato voce all’industria italiana del confezionamento e dell’imballaggio, con competenza e rispetto delle professionalità, prendendo le distanze da un conformismo che, troppo spesso, confonde l’informazione con il messaggio pubblicitario.
Fra i motivi di affermazione del progetto editoriale, riconosciuti dai lettori e dal mercato, la completezza, puntualità e precisione dei contenuti, che significano prima di tutto considerazione per i significati che stanno dietro le evidenze.
Edizioni Dativo Srl
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